“Ti ho scoperto piano piano in un sottoscala di Piacenza, completamente smontata, i tuoi pezzi sparsi e divisi tra un garage ed una cantina. Una ricerca nella ricerca, tra vecchi fustini del Dixan e damigiane vuote dove il vecchio proprietario Bruno, soprannominato “Maestro Baffo”, si era ripromesso di ridarti vita. Questo piacevole personaggio ha sapientemente e gelosamente conservato anche la documentazione autentica che attesta la prima immatricolazione in Italia come Indian Scout 600cc con carrozzina amovibile. Molto probabilmente una motocicletta destinata alla Croce Rossa per il recupero dei feriti in guerra. Sono stati 4 anni intensi di passione e ricerca, una avventura condivisa con alcuni amici, tra cui Paolo Belotti, Simonluca Polimeni, Darryl White from Australia e Samuele Reali di Abnormalcycles. Samu ha ridato vita e anima a questa motocicletta!
Le storie si intrecciano ed i sogni si concretizzano. Se ciò che fai è puro e vero può solo migliorare…Ora è tempo di accarezzare il vento!” Luca Donghi, attuale proprietario.
Provo sempre un misto di sensazioni ed emozioni contrastanti quando sono in procinto di accogliere in officina una motocicletta centenaria. Scoprire le sue condizioni, accogliere una nuova sfida ma anche scoprire la sua storia ed il suo passato mi danno nuova energia.
Quando poi questa arriva da un amico come Luca, appassionato e cultore di hot rod e moto d’epoca, bhe, la faccenda di solito si fa sempre molto interessante.
Ricordo ancora il suo arrivo: diverse casse di legno che ospitavano le componenti, amorevolmente avvolte in teli, probabilmente anch’essi ultra decennali. E’ difficile da spiegare o comprendere, ma la combinazione di odore “meccanico” che questi pezzi emanano, unito alla sensazione tattile che si prova avendoli tra le mani, ti catapulta in un attimo in una epoca lontana e così affascinante.
Al primo appello abbiamo appurato subito la mancanza del basamento che siamo riusciti a recuperare in Australia grazie ad un amico collega professionista, Darryl White. Un plauso a Luca che tra innumerevoli call agli orari più strani e numerosi confronti tecnici è poi riuscito a recuperare il giusto basamento “period correct”.
Mi sono concentrato subito all’integrale restauro di motore e meccanica, lo stesso Luca è stato fondamentale in questo processo in quanto ha ricostruito l’albero di trasmissione e distribuzione.
Sono state fatte diverse prove in merito in quanto l’albero motore di motociclette di questo tipo è sempre stato un punto dolente. Un albero perfetto che ruota dritto sul suo asse (center line) equivale ad una moto che funzionerà in maniere efficiente per molto, molto tempo. Al nuovo albero, prove al banco, abbiamo abbinato un volano Truet and Hosburn per garantire una bilanciatura migliore.
Questo tipo di lavorazioni si attua con attrezzature specifiche dell’epoca e con ulteriori strumenti contemporanei che permettono di ridurre sensibilmente il margine d’errore. Componente fondamentale restano però sempre competenza in materia e mano ben salda.
Aspetto importante nella revisione di queste moto è la regolazione di tutti i leverismi e comandi del manubrio che devono funzionare in armonia e con minimo e controllato gioco. Per guidare bene queste moto, il pilota deve avere un ottimo controllo di tutti i comandi. Gli stessi devono essere regolati al minimo dei giochi per far sì che motore e motocicletta garantiscano una esperienza di guida sempre emozionante e sensazionale.
Telaio, carrozzeria ed estetica non sono state toccate: abbiamo optato per mantenere la patina originale del momento in cui è stata ritrovata. Un tributo votato al proseguimento del sogno dell’ex proprietario che nell’arco della sua vita aveva iniziato lui stesso un viaggio per ridarle vita.
Questo viaggio continua ora grazie a Luca che con dedizione e passione ha coronato anch’esso un sogno!
Non nego che quando abbiamo sentito la voce di questo motore per la prima volta abbiamo esultato dalla gioia e subito abbiamo deciso di terminare restauro e rodaggio per partecipare alla rievocazione storica “Circuito del Lario”. Questa “corsa” si sviluppa sulle coste del Lago di Lecco e Como per arrivare alla bellissima Bellagio. Il percorso prosegue poi tra le montagne del passo del Ghisallo per tornare al punto di partenza ad Asso-Canzo. E’ stata l’esperienza migliore per concludere questo restauro, al di là di ciò, la consiglio a tutti gli appassionati che vogliono assaporare le emozioni che piloti di 100 anni fa, provavano alla guida di gloriose motociclette.
Focalizzo il mio entusiasmo su motociclette come questa, Indian Scout degli anni 20. Ogni motocicletta garantisce un viaggio a sé che ogni volta piloto con grande ammirazione e rispetto per le scelte meccaniche ed ingegneristiche dell’epoca.
